Gli animali da affezione sono la fotocopia dei propri padroni, sono pigri, cocciuti, isterici come i padroni. La diceria (o la sorprendente constatazione, a volte) che gli animali domestici – cani e gatti in particolare – siano spesso simili ai loro padroni potrebbe non essere solo un cliché. Gli animali domestici, nella convivenza forzata, assumono i nostri difetti, fisici e psicologici, dall’obesità alle nevrosi. Se siamo chiassosi, lasceremo che il cane superi più spesso la soglia di decibel, e lui si abituerà. Il comportamento aggressivo del proprietario del cane influenza l’animale, che tenderà a sviluppare atteggiamenti ostili e rabbiosi.
Lo dice anche uno studio dei ricercatori dell’Università della Pennsylvania che hanno intervistato un campione di proprietari di cani: quelli aggressivi con molta probabilità continueranno a rimanere tali, a meno di un radicale cambiamento nelle tecniche di addestramento. A essere più efficaci contro l’eccessiva aggressività dei cani sarebbero il movimento fisico, attraverso il quale l’animale sfoga l’energia e la rabbia represse, e l’utilizzo di premi quando il cane ubbidisce ai comandi. Picchiare il cane o punirlo eccessivamente ottiene il risultato opposto, non fa altro che aumentare l’aggressività. Un proprietario che sappia ammansire il cane, insomma, è fondamentale... Tutto l'articolo sulla Stampa, la zampa.it...
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