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2009-11-12 15:30:11 - News
Pellicce di foca bandite nell'Unione Europea
In risposta alle preoccupazioni dei cittadini, delle organizzazioni internazionali, tra le quali l’OIPA, e dei consumatori sul benessere degli animali in relazione all’uccisione e alla scuoiatura delle foche, finalmente il 20 novembre entrerà in vigore il Regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 sul commercio dei prodotti derivati dalla foca, pubblicato il 31 ottobre 2009 in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.

Le foche sono esseri senzienti che possono provare dolore, angoscia, paura e altre forme di sofferenza. Nella sua dichiarazione sulla messa al bando dei prodotti derivati dalle foche nell’Unione europea , il Parlamento Europeo aveva invitato la Commissione a presentare senza indugio una proposta di regolamento al fine di vietare l’importazione, l’esportazione e la vendita di tutti i prodotti derivati da esemplari di foca groenlandica e cistofora crestata. Nella sua raccomandazione 1776 (2006) del 17 novembre 2006 sulla caccia alle foche, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa invitava gli Stati membri del Consiglio d’Europa in cui è praticata la caccia alle foche a vietare tutti i metodi di caccia crudeli, a proibirne lo stordimento con strumenti come hakapik, randelli e armi da fuoco e a promuovere iniziative intese a vietare il commercio di prodotti derivati dalla foca.
Le foche sono cacciate dentro e fuori dalla Comunità e utilizzate per fabbricare prodotti e articoli, quali carne, olio, grasso, organi, pelli per pellicceria e articoli derivati, inclusi prodotti vari come le capsule di Omega-3 e gli indumenti in cui sono incorporate pelli e pellicce di foca lavorate. Tali prodotti sono commercializzati su vari mercati, tra cui quello della Comunità. Data la natura di tali prodotti, per i consumatori è difficile, se non impossibile, distinguerli da prodotti simili non derivati dalla foca.
La maggior parte della caccia commerciale alle foche viene praticata solo in otto paesi, di cui il 60 %
del totale in Canada, Groenlandia e Namibia. Nell’UE, le foche sono uccise in Finlandia, Svezia e Regno
Unito (Scozia). Tuttavia, la maggioranza dei prodotti di foca nell’UE provengono dai paesi terzi. Si calcola
che un terzo del commercio mondiale dei prodotti di foca passi o finisca nell’UE.

Il 31 Ottobre 2009 rimarrà una data storica per ogni animalista e per tutti coloro che si battano per i diritti degli animali, il Regolamento bandisce la vendita di prodotti derivati da foche nell'Unione Europeo, a meno che gli animali utilizzati siano il frutto della caccia tradizionale degli Inuit.

Gli Stati membri stabiliscono le sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni del regolamento e adottano tutti i provvedimenti necessari per la loro attuazione. Entro il 20 novembre 2011, e successivamente ogni quattro anni, gli Stati membri trasmettono alla Commissione una relazione in cui illustrano le azioni intraprese per dare attuazione al presente regolamento. Il Regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Risulta evidente che i cittadini europei e i loro rappresentanti eletti considerano il commercio dei prodotti derivati dalle foche inaccettabile. È’ giunto il momento che il Canada metta fine alla crudeltà, con i mercati che chiudono ed i prezzi delle pelli che crollano, il commercio è destinato a cessare. Ricordiamo che nei mesi scorsi l’industria della pelliccia aveva avvisato che non sarà in grado di acquistare tutte le pelli, nemmeno ai prezzi minimi, ed aveva quindi consigliato ai cacciatori di andare sui ghiacciai solo se avevano prima ricevuto un impegno sicuro dai loro compratori di pellicce.
La caccia commerciale alle foche è in crisi a causa della crescente opposizione attraverso tutta l’Europa e la chiusura dei mercati sta causando un crollo dei prezzi.

Il Premier russo Putin quest’anno ha preso posizione contro la caccia alle foche in Russia, definendola “sanguinaria”. In seguito alle pubbliche proteste, lo scorso 18 Marzo è arrivata una decisione storica: le autorità russe hanno bandito totalmente la caccia dei cuccioli di foca con età inferiore ad un anno.

L’OIPA da molti anni si batte per porre fine a questa crudeltà e il grandioso lavoro che abbiamo fatto insieme alla fine ha portato i suoi frutti, il bando delle pelli di foca nell’Unione Europea. – dichiara Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia – Adesso l’invito dell’OIPA è quello di continuare a scrivere direttamente alle autorità canadesi chiedendo il divieto della caccia alle foche.

Per ulteriori informazioni sulla campagna OIPA in difesa delle foche ed il nostro lavoro a sostegno del bando potete visitare:
http://www.oipaitalia.com/fochecanada.html

Fonte: Oipaitalia.com







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